Recensione: G. Didi-Huberman, "Quand les images prennent position", Ed. de Minuit, Paris 2009, in www.giornaledifilosofia.net, gennaio/2010

Quand les images prennent position \ue8 il penultimo lavoro dello storico dell\u2019arte e filosofo francese Georges Didi-Huberman uscito presso Les \uc9ditions de Minuit nella collana "Paradoxe" \u2013 il suo ultimo libro, Survivance des lucioles, uscir\ue0 il prossimo 8 ottobre nella stessa collana \u2013 ed \ue8 il primo di una promettente serie intitolata "L\u2019Oeil de l\u2019histoire". Il saggio in questione \u2013 pubblicato nel 2008 in spagnolo con il titolo Cuando les im\ue0genes toman posici\uf3n e, in seguito, in francese\u2013tenta di ricostruire il metodo di lavoro e la riflessione teorica condotta da Bertolt Brecht dal 1933 al 1955, durante il suo lungo ed errabondo esilio iniziato il 28 febbraio del \u201933 all\u2019indomani dell\u2019incendio del Reichstag. L\u2019interesse principale di Didi-Huberman \ue8 quello di provare a ricostruire il processo concreto di realizzazione di due opere che esulano dal resto della produzione poetica e teatrale del drammaturgo tedesco: l\u2019Arbeitsjournal (Diario di lavoro [1938-55], trad.it.Einaudi, Torino 1976) e la Kriegsfibel (L\u2019Abic\uec della guerra [1955], trad.it. Einaudi, Torino 2002). Secondo l\u2019autore, infatti, entrambi questi progetti condividono lo stesso metodo di